domenica 11 marzo 2007

Pantheon

Il Pci è «quel partito che approva incondizionatamente la integrale soppressione della libertà di stampa nei paesi al di là della cortina di ferro; quel partito che trova stupendo, miracoloso tutto ciò che è approvato dal "grande compagno Stalin": anche (…) la imposizione dall'alto della linea da seguire in ogni attività culturale, compresa la musica e la glottologia; le condanne capitali contro i "deviazionisti" della vecchia guardia e i campi di lavoro forzato per gli oppositori; il partito che non ha mai fatto mistero della sua intenzione di instaurare, non appena sia possibile anche nel nostro paese, un regime totalitario, sull'esempio e sotto la stessa guida della "dittatura del proletariato" esistente nell'Urss». Ma dove altro può accadere se non in Italia che chi scrive così nel 1952 — è Ernesto Rossi, sul «Mondo» — si ritrovi poi dopo mezzo secolo nel pantheon di coloro che si dicono tuttora convintissimi invece della grande funzione democratica del partito di cui sopra?