mercoledì 18 aprile 2007

Telecom-At&t

Il caso Telecom-At&t provoca la reazione dell’ambasciata americana. C’è una grande differenza sulla presenza del governo nell’economia tra Italia e Stati Uniti, ha detto l’ambasciatore Ronald Spogli. Negli Stati Uniti “il governo stabilisce le regole, che in certi settori sono molto importanti e molto dure, però lascia che i settori si sviluppino nella maniera giusta, in Italia c’è una lunga tradizione di una presenza molto più forte del governo negli affari dell’economia”. Usciti i tex, in bilico i mex, le ipotesi considerate dai bookmaker sono due: cordata italiana (con un posto anche per l’Imsi di Colaninno e la Fininvest dei Berlusconi) oppure Telecom Europa. E’ qui il finale della partita tra Romano Prodi e Marco Tronchetti Provera. Il primo ieri esternava con mal celata euforia da Tokyo dov’era in visita. Il secondo da un convegno alla Bocconi di Milano ostentava sicurezza di fronte all’ennesima batosta politica. Il premier dà quasi l’impressione di avere in tasca l’elenco di chi a breve potrebbe uscire allo scoperto come nuovo azionista. “Il desiderio che rimanga in mani italiane è scontato – dice Prodi – poi però vinca il migliore. L’uscita di At&t è solo un atto di una lunga commedia, o tragedia, o film. La partita sarà ancora lunga. Credo che avremo una pluralità di protagonisti in futuro. Andremo verso un raggruppamento di imprese europee, ed è probabile che diventi un elemento positivo per avere più influenza nella futura capacità decisionale, anche se è ancora una cosa da decidere”. Qualcuno – ha mandato a dire Prodi verso Milano e il Messico – fa “ipotesi che tutto ciò possa avvenire attraverso partecipazioni extraeuropee, non è necessariamente un vantaggio”.
Immediata la risposta di Tronchetti che riprende quanto detto lunedì sera a Ferruccio de Bortoli (“Li hanno fatti scappare”), ma rilancia la palla per scrollarsi di dosso la patente dello sconfitto. “Pirelli sta valutando di cedere la propria partecipazione in Olimpia, ma come detto più volte venderà solo al giusto prezzo”.