giovedì 19 aprile 2007

Telecom: Ue, in Italia c'è protezionismo

Lettera a Barroso del commissario Reding: l'Eurogoverno deve rimanere vigile, in Italia rimangono pressioni protezionistiche.

BRUXELLES (BELGIO) - La Commissione europea deve «rimanere vigile» sulla vicenda Telecom Italia perchè questa dimostra che nel Paese permangono «pressioni protezionistiche» nel settore delle telecomunicazioni. È quanto chiede il Commissario europeo alla Società dell'informazione e dei media Viviane Reding in una lettera inviata a tre commissari Ue (Kroes, McCreevy e Piebalgs) e al presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, dopo la sua conversazione telefonica della settimana scorsa con il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni.
PRONTI A INTERVENIRE - La Reding si è detta pronta a intervenire nei confronti dell'Italia se le attese proposte legislative nel settore delle Telecomunicazioni non saranno conformi ai Trattati costitutivi dell'Unione europea. La Reding ha infatti proposto di mantenere «contatti molto stretti nei prossimi giorni» con i colleghi alla Concorrenza (Neelie Kroes), al Mercato interno (Charlie McCreevy) e all'Energia (Andris Piebalgs) sulla vicenda Telecom proprio per preparare una risposta «chiara e tempestiva» dell'Eurogoverno all'Italia «se sarà necessario».
LA LETTERA - Nella lettera la Reding spiega di aver subito chiamato il ministro Gentiloni sulla base di «allusioni» secondo cui «la proposta modifica legislativa era motivata da tendenze protezionistiche». La Reding, infatti, voleva «ricordare» al ministro della «necessità di assicurarsi che qualsiasi obbligo legale doveva essere pienamente in linea con la legislazione europea». La Commissaria spiega poi ai colleghi di avere «attirato l'attenzione del ministro Gentiloni sul fatto che un rimedio nelle telecomunicazioni come la separazione funzionale... poteva essere imposto solo dal regolatore nazionale Agcom sulla base di una robusta analisi di mercato che identificasse un problema di concorrenza di rilievo». La Reding riferisce poi ai suoi colleghi: «il ministro Gentiloni mi ha spiegato la situazione politica, ma mi ha riassicurato che la legislazione attualmente prevista in Italia sarebbe pienamente in linea con la legislazione Ue e che, contrariamente ad alcune indiscrezioni dei media, ciò che il ministro prevedeva non era un'azione unilaterale da parte del Governo, ma di dare al regolatore nazionale il potere di chiedere a Telecom Italia, se necessario, di separare la sua rete di accesso dalle sue attività nei servizi». La Reding «spera che la questione sia adesso sufficientemente chiara per le autorità italiane», ma i timori restano. «Tuttavia - prosegue infatti la missiva -, alla luce di esperienze passate, sono convinta che sia necessario rimanere vigili». Infatti, sottolinea riferendosi all'Italia, «questo episodio dimostra che ci sono ancora pressioni protezionistiche negli stati membri che incidono sul settore delle telecomunicazioni così come su altri settori strategici». Questo, osserva, «potrebbe avere effetti dannosi sul mercato interno». Un discorso, questo, che vale anche per altri settori. Ed è per questo che la missiva è indirizzata non solo alla Kroes e McCreevy, ma anche al responsabile dell'Energia, Piebalgs. Proprio la Kroes, infatti, ha di recente denunciato comportamenti protezionistici nel settore. Da parte sua, la Reding propone di mantenere «contatti molto stretti nei prossimi giorni» con i tre colleghi sulla vicenda Telecom. Una sorta di «telefono rosso», commentano fonti vicine al dossier , per gestire il caso. «Attraverso uno stretto contatto - conclude la lettera -, saremo in grado di essere pronti per il momento in cui le proposte legislative in Italia diventeranno più concrete, e saremo capaci di rispondere con una posizione chiara e tempestiva della Commissione se sarà necessario. Soprattutto, dobbiamo assicurarci che questa forma di normativa non sia influenzata da tendenze protezionistiche».

Corriere della sera, 18 aprile 2007

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

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mercoledì 12 novembre 2008 alle ore 00:29:00 GMT+1  

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